Cambiare l'acqua ai fiori di Vaérie Perren

Ho scorso le prime pagine con scarso interesse, mi sembravano banali. Invece, man mano che proseguivo nella lettura, questo romanzo mi ha incatenata, incuriosita e incantata. Lo specchio della vita in un cimitero.
Scritto con incredibile leggerezza, sprigiona odori leggiadri, musiche calmanti. È intriso di colori pastello: beige, celeste, rosa. Tanto rosa.
Anche i dolori più duri, le sofferenze tremende, che gli esseri viventi sono costretti a superare, sono avvolti in una bolla rassicurante.
Ho immaginato l'autrice scriverlo non con il computer e neppure con una macchina da scrivere. L'ho vista intingere un pennino nell'inchiostro e vergare le pagine con calligrafia curata e svolazzante.
Unico neo: forse ci sono troppi flashback. Il continuo avanti e indietro nel tempo potrebbe costringere un lettore, impossibilitato a leggere a lungo, a risintonizzarsi quando riprende in mano il libro.
La trama dovete scoprirla da soli. Vi svelo solo che molte certezze si sgretoleranno e cambieranno valore. Leggetelo