
L’immagine del lupo nella lingua italiana
Sono partita da una ricerca del modo di dire: IN BOCCA AL LUPO,
trovando, tra l’altro, questa spiegazione nel vocabolario della Crusca:
L'augurio In bocca al lupo! potrebbe essere ricollegato anche ad altre numerose espressioni che hanno per protagonista il lupo, nonché all'immagine stessa di questo animale nella lingua. Il lupo appare nella tradizione antica e medioevale come il pericolo in persona: animale crudele, falso e insaziabile nella sua voracità egli seminò la morte e il terrore tra abitanti indifesi, pastori e cacciatori, diventando l'eroe di favole (da Esopo e La Fontaine alle numerose versioni del Cappuccetto Rosso) nonché di numerose leggende e storie tramandate per generazioni attraverso l'Europa: basti limitarsi all'immagine celebre del Lupo di Gubbio dei Fioretti di S. Francesco o alla figura di Ysengrin, il lupo del Roman de Renart francese del XII s.. Della visione quasi apocalittica del lupo e delle paure che egli incuteva per secoli agli abitanti dell'Europa, che fossero contadini viventi in mezzo alle foreste o viaggiatori costretti a spostarsi per strade infestate da lupi e banditi, permangono delle tracce in varie lingue europee sotto la forma di modi di dire e proverbi.
Già il Vocabolario degli Accademici della Crusca nella sua prima edizione del 1612 definisce il lupo come 'animal salvatico voracissimo', citando tra l'altro l'espressione gridare al lupo e proverbi quali il lupo cangia il pelo ma non il vezzo e chi pecora si fa il lupo se la mangia. Nella sua terza edizione il Vocabolario riporta l'espressione 'andare in bocca al lupo' con il significato 'andare nel potére del nimico, incontrare da sé il pericolo' citandone il seguente esempio tratto da Guittone d'Arezzoe datato 1294: «Ma la povera femmina, accostandosi a quell'huomo, si accorse d'essere andáta in bocca al lupo».
Continuando a leggere mi hanno incuriosito le varie espressioni, frasi e proverbi collegate a questo animale sempre, purtroppo, in senso negativo infatti viene descritto:

pericoloso e violento: gridare al lupo; anche nelle minacce, specie rivolte ai bambini: il lupo ti mangia; guarda che viene il lupo!
furbo e perseverante nel vizio: il lupo perde il pelo ma non il vizio
spietato per chi è debole: Trovarsi come un agnello tra i lupi; Chi pecora si fa il lupo se la mangia
fedele al suo branco: lupo non mangia lupo
insaziabile, affamato (con valore di intensità): una fame da lupi, la fame caccia il lupo dal bosco
spesso ridotto in cattive condizioni (con valore di intensità): tempo da lupi.

Espressioni analoghe si ritrovano in varie altre lingue europee, testimoniando di una relativa omogeneità nella visione dell'animale sul continente; così
in francese: se précipiter dans la gueule du loup ('precipitarsi in bocca al lupo'); crier au loup ('gridare al lupo'); la faim fait sortir le loup du bois ('la fame fa uscire il lupo dal bosco'); les loups ne se mangent pas entre eux (lett. 'i lupi non si mangiano tra di loro',
'lupo non mangia lupo'); anche con valore intensificatore: une faim, un froid de loup ('una fame, un freddo da lupi')

n inglese: cry wolf ('gridare al lupo'); hold a wolf by the ears ('tenere il lupo per le orecchie'); keep the wolf from the door (lett. 'tenere il lupo lontano dalla porta', ovvero 'avere abbastanza denaro per sopravvivere'); wolf in sheep's clothing ('lupo in veste di agnello', per significare una persona falsa, furba, infida);
tedesco: ein Wolf im Schafspelz ('lupo in veste di agnello'); anche con valore di intensità: hungrig wie en Wolf ('affamato come un lupo')

polacco: patrzeć wilkiem ('guardare in cagnesco', lett. "in lupesco"); ciągnie wilka do lasu ('la foresta attira il lupo', ovvero 'il male attira il male'); nie wywołuj wilka z lasu ('non chiamar fuori il lupo del bosco', ovvero 'non attirare il pericolo'; wilk w owczej skórze (lett. 'lupo in pelle di pecora', 'lupo in veste di agnello'); opowiadać bajki o żelaznym wilku ('raccontare favole sul lupo in ferro', ovvero 'dire cose incredibili, insensate').
