IGNAZIO SILONE
Secondino Tranquilli (Ignazio Silone è un nome d’arte) nasce a Pescina dei Marsi, in provincia de L'Aquila,il 1' Maggio 1900, da una tessitrice e da un piccolo proprietario terriero.

In gioventù è costretto ad affrontare i drammi della vita: il padre muore nel 1910 dopo un breve e sfortunato espatrio in Brasile, stessa sorte per un un fratello, per i postumi d'un incidente, e per la madre, tra le macerie della casa distrutta dal terremoto nel gennaio 1915. Interrotti gli studi liceali, s’iscrive alla Gioventù Socialista e prende parte attiva alle lotte contro la guerra e al movimento operaio rivoluzionario. Promuove una manifestazione pacifista, per la quale viene processato e condannato ad una pesante pena pecuniaria e diventa segretario dei giovani socialisti. Si oppose al fascismo fin dalle origini, anche quale direttore de L'Avanguardia (organo della gioventù socialista) e redattore de "Il Lavoratore di Trieste".
Nel gennaio del 1921, al congresso di Livorno, porta l'adesione della Gioventù socialista alla nascita del Partito comunista e tra il 1921 e il 1927, quale membro della direzione del partito, compie varie missioni in Russia e in altri paesi d'Europa. Tra il 1929 e il 1930, i suoi rapporti con l'Ufficio di Segreteria si fanno via via sempre più tesi e, ammalatosi gravemente di tisi, Silone chiede d'essere esonerato da ogni attività di partito. Si rifugia a Davos, un paesino di montagna, credendo " di non aver più molto da vivere " e inizia a scrivere " un racconto " dal titolo di "Fontamara", utilizzando " amari ricordi " e " immaginazione ".

Dopo le leggi eccezionali diviene attivista clandestino accanto a Gramsci. Nel 1930, ricercato, ripara in Svizzera. In seguito viene espulso dalla Francia e dalla Svizzera e solo nel dopoguerra può recarsi in Inghilterra e negli USA. Nell'ottobre del 1944, Silone rientra in Italia e si stabilisce a Roma, dove viene chiamato a far parte della direzione del PSIUP. Nel febbraio del 1949, con altri gruppi di socialisti indipendenti si adopera per la fondazione del Partito Socialista Unitario (PSU. Ancora nel 1949 scrive il racconto autobiografico "Un'uscita di sicurezza", apparso prima in Inghilterra e poi in Italia e abbandona la politica per dedicarsi stabilmente alla scrittura.
Pubblica così "Una manciata di more" (1952)

"Il segreto di Luca" (1956),

"La volpe e le camelie" (1960),

"L'avventura di un povero cristiano" (1968)

Socialista senza partito e cristiano senza chiesa si accinge a scrivere "La speranza di suor Severina"
che purtroppo è costretto a lasciare allo stato frammentario e incompiuto per la morte, che lo coglie in una clinica di Ginevra il 22 agosto del 1978.

"La speranza di suor Severina" viene pubblicato postumo nel 1981