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La scrittura geroglifica



Quasi contemporaneamente alla scrittura cuneiforme, in Egitto, si sviluppò quella geroglifica.

Rispetto alla prima essa mantenne una forma pittorica dovuta al fatto che, diversamente dai sumeri, gli egizi non usavano argilla, quale supporto, ma pareti di roccia levigata, legno e papiro.

I simboli della scrittura geroglifica erano tratti dagli oggetti, dagli animali, dalle deità dell’universo che circondava questo stupendo popolo.

Mentre i Sumeri usarono per molto tempo i loro simboli solo per uso contabile, gli Egiziani furono i primi ideatori della scrittura come tale: far conoscere il pensiero, descrivere un evento ecc.



Il termine geroglifico deriva dal greco ἱερός hierós, che significa "sacro", e γλύφω glýphō, che significa "(io) incido ed in effetti lo scrivere era considerato un’azione magica, scaturente da poteri concessi dalle divinità.

Essendo legata a simboli spesso, per scrivere la medesima cosa, si usavano simboli diversi.

La costituzione delle parole era così formata:


  • Un fonogramma (segno fonetico ) che suggeriva la pronuncia.

  • Un pittogramma (spesso non presente) che descriveva l’oggetto.

  • Un determinativo (senza valore fonetico) che visualizzava l’ambito di cui si stava trattando che fungeva da corretta interpretazione della parola indicandone anche la fine.


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