La scrittura in GRECIA

Manoscritto del X secolo con scrittura greca minuscola
Nell’area mediterranea una delle prime etnie a beneficiare della scrittura fenicia fu quella greca. Oltre ad una questione di vicinanza territoriale ciò fu dovuto agli scambi commerciali che avvenivano tra questi due popoli.
I greci riconoscendo apertamente la derivazione fenicia del loro alfabeto chiamarono i suoi segni Phoinikeia Grammata, lettere fenicie.
La lingua greca però foneticamente (invece della fenicia) prevedeva assolutamente l’uso delle vocali sia per una questione metrica sia per il problema della flessione delle parole e degli articoli. Inoltre molti vocaboli, senza di esse, avrebbero potuto avere dei significati molto diversi, facendo un esempio con la lingua italiana, scrivere FNT avrebbe potuto significare FANTE, ma anche FONTE, FINTO, FINITO, OFANTO.
I greci risolsero il problema adattando alcune lettere dell’alfabeto fenicio, di suono simile alle loro vocali, a vocali vere e proprie.

Una delle prime e più importanti testimonianze dell’alfabeto greco è un’iscrizione che si trova sulla Coppa di Nestore, un reperto archeologico del 725 a.C.
Nell'antica Grecia le lettere venivano usate anche per

postponendo al simbolo grafico un segno molto simile ad un apostrofo, in maniera simile ai numeri romani usati dai latini.